TRENTATRÉ TRADUZIONI: CARTOLINE DA UN'ARCA RUSSA

CARTOLINE DA UN'ARCA RUSSA

"Perché il mare – è reciproco" (M. Cvetaeva)

Giovedì 1 agosto ore 18.00

Spiaggia Velarium GIT – Grado

Trentatré traduzioni da testi di autori (non solo) russi sul tema del mare: cartoline possibili dal passato al presente, che QC T.E.T.R.I.S.S. legge a bordo della sua “Arca russa” (in omaggio a A. Sokurov), luogo ideale di un’operazione di “salvamento culturale” che nasce all’interno di una competenza specifica ma si fa voce di un’urgenza – estetica cioè etica – comune.

Trentatré microtesti (33 come i grafemi dell’alfabeto cirillico) adattati in forma di originali “Carte da lettura” (che QC T.E.T.R.I.S.S. produrrà con Modiano Carte da Gioco e Affini S.p.A.), per dare vita a intrecci inediti, seduzioni semiotiche, narrazioni spontanee, conducendo lo spettatore tra riflessi (e riflessioni) di onde sonore e verbali.

Ispirandosi ai versi della poetessa Marina Cvetaeva, QC T.E.T.R.I.S.S. offre al pubblico una lettura scenica delle sue “Carte”, dove rivisitazioni creative di marine e di motivi velici delle avanguardie pittoriche russe ‘dialogano’ con testi di poeti, artisti, prosatori, in un richiamo culturale di estrema suggestione e profondità.

Un viaggio per mare – attraverso la traduzione: interlinguistica, intersemiotica, interdisciplinare. Perché la traduzione è “esperienza dei confini e del loro superamento” (V. Machlin); perché la traduzione, “lingua dell’Europa” (U. Eco), è “antitetica alla guerra” (A. Prete); perché la traduzione, come diceva Brodskij, “è la madre di ogni civiltà”.

Il nostro omaggio al “libero elemento primordiale” – e al “sole della poesia russa”: un cosmo semiotico di suoni, immagini, oggetti; un caleidoscopio di punti di vista – di parole e silenzi. “Mentre le vele si rifugiano in mare” (A. Achmatova).

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