COSA SI LEGGE QUANDO SI LEGGE IN TRADUZIONE?

COSA SI LEGGE QUANDO SI LEGGE IN TRADUZIONE? E COSA LEGGE (E RISCRIVE) L'IA?

E COSA LEGGE (E RISCRIVE) L'IA?

27 e 28 settembre ore 20.00-22.00

29 settembre ore 18.00-20.00

Spazio espositivo UniTS (Piazza Unità d’Italia — Trieste)

Per Trieste NEXT — Laboratorio: Umani e macchine: colleghi o concorrenti? Tecnologie avanzate al servizio della traduzione e dell’interpretazione [a cura del Dipartimento IUSLIT UniTS]

La traduzione come “riscrittura” (Lefevere) del testo originale è il risultato di un complesso processo semiotico di ‘lettura’ — e “rilettura” (à la Nabokov). Ma in quale misura noi lettori di un testo in traduzione siamo consapevoli dello statuto specifico di ciò che leggiamo? E in che misura può essere in grado l’IA di reggere la sfida interpretativa depositata per sua stessa natura in un testo letterario?

L’“Evgenij Onegin” di Puškin e la sua (polifonica) intraducibilità; Achmatova personaggio di fumetti d’autore; il Giardino dei ciliegi a casa di zio Vanja; Medea interprete (e traduttrice) di se stessa. Due classici contemporanei: il “caso Ulickaja” e il “trip Sorokin”. Estratti da un “romanzo in versi”... in musica, e frammenti di poesia russa... in friulano. Esercizi di interpretazione al ritmo del rap; giochi, barzellette, canzoni. Il triplice inganno della traduzione saggistica. Le “citazioni nascoste”. Denotazioni vs Connotazioni. Omonimie vs Sinonimie. IA traduttore o IA traduttologo?

Tra virgole, alfabeti, articoli determinativi, articoli indeterminativi e silenzi, QC T.E.T.R.I.S.S. presenta in forma creativa e problematizzata alcune delle difficoltà tipologiche con cui si scontra un traduttore dal russo all’italiano, in un divertito duello (letterario s’intende) con le nuove tecnologie. E con un quesito sotteso: come si traduce... lo stesso “IA”?

Un caleidoscopio di lingue, generi, autori, punti di vista: con racconti brevi della misura di originali “carte da lettura” vi condurremo nel labirinto a rizoma della traduzione, in un confronto allo specchio dalle soluzioni più inaspettate. Per indagare il confine tra “IO” e “IA” in traduzione – tra IA e Я, per noi! Perché la traduzione è “esperienza dei confini – e del loro superamento” (V. Machlin). Partiamo? Poechali! – come avrebbe detto Jurij Gagarin. Поехали: come lo tradurrà l’IA?