МЯУ! OVVERO IL GATTO DEL TRADUTTORE

Un quadro che rapresente il KOT MALEVICHA

- Noblesse oblige, – osservò Begemot e versò a Margherita un liquido trasparente.
- È vodka? – domandò Margherita, con voce fioca.
Il gatto offeso balzò sulla sedia.
- Per carità, regina, – disse con voce rauca, – come potrei permettermi di versare vodka a una signora? Questo è alcool puro!
(M. Bulgakov, Il Maestro e Margherita)

All’ora dell’aperitivo, accompagnati dal Gatto Scienziato di Puškin e da altri personaggi caudati, i felinologi del Quadrato Culturale T.E.T.R.I.S.S. offrono gomitoli di traduzioni, per giocare con mici letterari, felini fiabeschi, gatti quantistici, vibrisse spaziali...

Con i Tetraminy (Tetra-mici per l’occasione) conosceremo la Russia tra i baffi del Gatto-e-mezzo di Brodskij, della Media-Opera di Prigov, del Teatro di Kuklačev, dei fumetti di Tiščenkov, in un caleidoscopio di testi “che noi umani...”

Muniti dei nostri Cat-tools, disquisiremo coi gatti (e le gatte) dei fratelli Strugackij, di Tèffi, Chodasevič, Majakovskij, Tolstoj; conosceremo il mondo secondo Savelij; seguiremo le tracce di zampe d’artista; visiteremo le sale dell’Ermitage.

A fine serata, miagolii d’oltre confine, letture di ©Carte Culturali e costruzione di matrioscats! Con la presenza-assenza del Gatto di Schrödinger e del Traduttore dentro una scatola.

Per penetrare, attraverso lo sguardo straniato di pupille tagliate, un universo culturale enigmatico e ineludibile: perché la traduzione, come diceva Brodskij, “è la madre di ogni civiltà”.

Fusa al mondo! МИРУ МУРР!